C’ERA UNA VOLTA UN GALGO…
… era arrivato in rifugio da pochi giorni. Tutto intorno a sé era “diverso”, tanti cani come lui che volevano conoscerlo. E poi c’erano delle persone che lo guardavano con occhi diversi, allo sguardo carico d’odio a cui era abituato si era sostituito uno sguardo sereno ed amorevole.
A 2.000 km di distanza c’era una ragazza, da settimane pensava di far entrare nella sua vita un cane, ma ancora non si era decisa. Una sera, guardando i social si imbatte’ nella foto di quel galgo. Scatto’ il colpo di fulmine.
Passo’ qualche giorno, ma quella foto continuava a tornarle in mente. C’era qualcosa in quell’immagine che le smuoveva qualcosa. Non ci pensò 2 volte, prese contatto con l’associazione, e diede il via all’iter per l’adozione.
Passavano i giorni, il modulo di adozione, la visita di preaffido, con il timore che qualcosa potesse andare storto. E intanto nella sua testa passavano mille dubbi e paure, ma poi guardava le foto e si rassicurava. Tutto andò per il meglio.
Nel frattempo, dall’altra parte, quel galgo, inconsapevole, acquistava ogni giorno sempre di più fiducia in se stesso.
In men che non si dica arrivò il giorno dell’arrivo.
Il galgo non capiva, era stato caricato in un furgone per affrontare migliaia di km per chissà dove, le paure cominciavano a ritornare.
Quella mattina la ragazza era agitatissima, arrivò nel luogo dove avrebbe preso il cane e cominciò ad aspettare.
Arrivò il suo turno si avvicinò e scorse lui, il suo cane. Era uguale a come se lo aspettava ed al tempo stesso completamente diverso. Il galgo la vide, ma ancora non capiva. Chi era questa persona, cosa voleva da me? La ragazza lo prese e cominciò a passeggiare. Lui era sospettoso, e cercava di tenere le distanze, non la guardava mai negli occhi. Tornarono a casa. Lei lo liberò e lui cominciò ad esplorare.
Era stanco ed aveva fame. Lei gli preparò la ciotola col cibo e lui, in maniera diffidente si avvicinò e la mangiò tutta. Poi si addormentò. La ragazza lo osservava mentre dormiva, tutto era strano, si sentiva stralunata, paura e gioia si alternavano.
L’indomani lo portò a fare una passeggiata, lui era sempre guardingo, ancora non capiva cosa ci faceva lì. Passarono i giorni, si osservavano entrambi, cercando qualcosa l’uno negli occhi dell’altro. Le distanze tra di loro si facevano sempre più corte, lei riusciva ad accarezzarlo, ma lui era schivo. Se lui dormicchiava sul divano e lei si sedeva accanto, lui si alzava e se ne andava. Talvolta la ragazza era delusa, ma poi lo guardava, e si faceva forza, doveva farcela. Poi un giorno, mentre il galgo era sul divano, lei provo’ a sedersi accanto per l’ennesima volta, lui si alzò, ma non se ne andò. Si accuccio’ di fianco a lei ed appoggiò la testa sulle sue gambe. La ragazza ebbe un tuffo al cuore, e le scese qualche lacrima. Lui alzò la testa, la guardò per qualche secondo. E lei in quegli occhi ci vide pace e serenità. Ce l’aveva fatta! Si erano ritrovati. Quel qualcosa che aveva visto nella foto, che l’aveva spinta a stravolgere la sua vita fino ad adottarlo adesso aveva capito cos’era. E quel galgo nella ragazza vide qualcosa che non conosceva fino ad allora: la fiducia e la quiete.
Passò il tempo, tante esperienze insieme, tanti posti nuovi scoperti insieme, tante bellissime passeggiate, tanti altri cani con cui giocare, ma ogni tanto, avevano quel momento solo per loro. Lei si sedeva sul divano e lui le si accucciava accanto, si guardavano e lui appoggiava la testa sulle sue gambe. E stavano lì, pensando ognuno all’altro. Pensando a quanto erano stati fortunati a trovarsi.
E vissero felici e contenti.
Quante volte è successa una storia così, con mille sfaccettature diverse, e quante volte succederà ancora.
È bellissimo adottare un galgo, è bellissimo adottare un cane.
Ed è ancora più bello dar loro un’opportunità, rimettersi al loro cospetto.
Nicola Panarelli
In foto Mandorla con la sua sorellina.