Il levriero: curiosità e miti su questa fantastica razza

Nel nostro immaginario, il levriero rappresenta l’eleganza e la nobiltà, basti pensare che la casa di moda Trussardi, ha inserito questo cane nel suo logo.

Ma oltre ad essere un cane elegante, dal carattere straordinario, e con un destino di dolore e sfruttamento, che ancora in pochi conoscono, presenta caratteristiche uniche nel mondo dei quattrozampe. Scopriamole

  • Intanto, il levriero è la razza di cane più veloce del mondo. Può raggiungere le 45 miglia  orarie, ossia quasi 70 Km/h in corsa. Il levriero è anche tra gli animali più veloci della terra.
  • Durante la corsa, la coda funge da timone, per far rimanere il levriero stabile, ed agevolarlo nei cambi di direzione
  • Hanno una temperatura corporea più alta della media, questo a causa del loro metabolismo molto veloce.  Nel loro sangue la presenza di globuli rossi è molto elevata per agevolare l’ossigenazione durante la corsa
  • Hanno una vista eccezionale: possono rilevare la preda fino a 900 mt di distanza ed hanno un campo visivo di 270 gradi. In poche parole possono scorgere oggetti o movimenti dietro di loro
  • Possono compiere dei balzi anche di 3 metri verso l’alto
  • I levrieri hanno il gruppo sanguigno universale, anche questo è causa di sfruttamento. Grazie al loro sangue hanno salvato molti cani
  • I levrieri hanno difficoltà a sedersi. In realtà per loro è una posizione naturale, ma a causa della loro struttura muscolare molto sviluppata (sulle zampe posteriori) quando si siedono lo fanno sempre rimanendo a qualche centimetro da terra
  • Il levriero è una razza coriacea rispetto ad altre razze: l’incidenza delle malattie ereditarie è molto più bassa rispetto a molte altre razze
  • Il mantello del levriero arriva a raggiungere 18 tonalità diverse, che permettono 55 combinazioni di colore diverso
  • Nel mondo delle corse e tra i galgueros, i levrieri con colori scuri vengono ritenuti più lenti. Cosa assolutamente non vera
  • Alcuni levrieri dormono ad occhi aperti
  • Il levriero è una razza pulitissima e perde pochissimo pelo.
  • Il levriero viene definito un cane primitivo: in sostanza, è una delle pochissime razze dove l’uomo non è mai interventuto per modificarne carattere e morfologia

I levrieri sembrano avere un carattere schivo e remissivo. E’ per questo che è più facile maltrattarli rispetto ad altri cani. Ma quando ti scelgono, lo fanno per sempre.

 

Passiamo a qualche curiosità storica:

  • Il levriero è l’unico cane citato nella Bibbia
  • Nella vecchia Inghilterra, Re Canuto, fece una legge (anno 1014 dc) che stabiliva che solo chi era nobile poteva detenere questa razza. Chiunque uccideva un Levriero incappava nella pena di morte
  • Nel 1926, in Inghilterra, un levriero, Mick Miller, divenne famoso al pari della regina e degli sportivi più famosi, vincendo 19 gare consecutive, realizzando molti record. Ma noi preferiamo ricordare i levrieri per altre cose
  • Il levriero è stato anche alla Casa Bianca: il presidente R.B. Hayes, ne possedeva uno e quando si insediò alla Casa Bianca come presidente, il cane lo seguì, divenendo a tutti gli effetti un inquilino presidenziale
  • Diana, dea della caccia è raffigurata spesso con dei levrieri al suo fianco
  • Ci sono almeno 7 college americani che hanno fatto del levriero la loro mascotte
  • William Shakespeare cita il levriero, nelle sue opere, svariate volte
  • “In un luogo della macchia, […] viveva un hidalgo dei di lancia in cantiere, fedeltà, vecchio ronzino magro e levriero corridore”. Questa è la celebre frase introduttiva del Don Chisciotte di Cervantes, dedicata al levriero
  • I levrieri hanno accompagnato molti personaggi famosi: Al Capone, Enrico VIII, Frank Sinatra, Cleopatra, Leonard Nimoy e molti altri

Avete mai fatto caso, incrociando dei levrieri, che difficilmente sono soli? Sono, spessissimo, 2 o più. Il levriero è una razza unica, nobile, con un carattere fantastico ed affettuoso. E quando incroci il loro cammino, ne rimani completamente stregato ed allora vorresti riempirti di levrieri. Per questo chi ne adotta uno, poi ne adotta un secondo, un terzo…